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Spesso mi piace pensare che sia proprio il male ricevuto a renderci migliori. Di gente di merda ne è pieno il mondo, mio malgrado non posso proprio farci niente. L’altra notte ho fatto un sogno assurdo, il che è tutto dire, dormo a rate…se dormo! Stavo camminando su una strada sterrata, pioveva ed era tutto allagato…sento una voce che mi dice ‘certo che se continua così sarà impossibile passare, il fiume strariperà’. Il fatto è che non c’era nessun fiume. Fissavo la strada vicino a me e per terra c’era solo fango e degli strani pezzi di ferro. Continuo a camminare e alla mia sinistra vedo macchine che sfrecciano in lontananza, sembrava quasi un’autostrada. Comincia a fare buio, piove, ma la pioggia non mi bagna. Per strada incontro delle persone che stavano attaccando dei pezzi di stoffa nera sui dei fili sospesi in aria…mi fermo a guardarli ed uno di loro mi chiede se ne voglio uno. Lo guardo e gli dico di si. Lui piega uno di questi ‘stracci’, me lo da e mi dice: ‘i problemi sono parte delle soluzioni’. Ed è proprio così. Non serve scappare dalla vita e da noi stessi, ci troverebbero ovunque. Scappare per inseguire un sogno è tutta un’altra cosa! E quello che più mi dispiace è vedere tanta gente, come me poco tempo fa d’altronde, fuggire da se stessa e dalla vita senza neanche accorgersene. Eliminare la superficie per non vedere e stare male è una cosa, strappare o ancora peggio cancellare e rinnegare pagine e pagine di vita è da veri idioti. Chi rinnega si vanterà sempre di aver capito gli errori degli altri, ma mai i suoi. E quando ci sarà bisogno davvero di tornare a sfogliare quelle pagine…saranno solo ricoperte di bianchetto. Ma a scuola non ci avevano insegnato che se si fa un errore basta tracciare una riga? Una riga che a chi legge serve per capire che ti sei reso conto che hai sbagliato, ma è quella stessa riga che ti permetterà sempre di vedere e ricordarti l’errore che hai commesso. Il numero degli errori commessi non aumenta la tua colpevolezza, e se è vero che dagli errori si impara…beato chi ne ha commessi tanti, ne commetterà sempre meno di chi si auto convince di non averne commessi mai.

Cosa vuol dire questo?
Vuol dire che non me ne andrò via da qui per andare a lavare i piatti in un altro paese.
Me ne andrò via da qui con una valigia piena, non di vestiti ma di opportunità.
Mi è sempre piaciuto viaggiare e se la cultura qui non conta nulla, altrove è molto apprezzata.
Ho rinunciato troppe volte alla mia vita per stare con qualcuno, col risultato di aver lottato contro i mulini a vento, per poi ritrovarmi sola.
Eh si, a quanto ho capito funziona così.
Peccato che non abbia ancora trovato l’interruttore che permette alla gente di accendere e spegnere i propri sentimenti da un giorno all’altro.
La verità è che solo chi è vuoto dentro sa dov’è.

buon natale

Leggera. E’ questa la parola adatta per descrivere come mi sento in questo momento. Leggera, e con uno strano sorriso.
Posso dirlo…sono quasi contenta. Non è il natale, non sono le vacanze, è solo il regalo che questo 2009 mi ha fatto.
Un regalo bellissimo. Quest’anno non poteva finire meglio. Nonostante sia stato uno dei peggiori. Ma dopo tante schifezze finalmente qualcosa di buono.
Non credo nel natale, la trovo una festa inutile…una di quelle feste che unisce con falsità…eviterò noiosissime cene con parenti sconosciuti e auguri a gente che neanche mi saluta quando mi incontra.
Però auguro a voi un buon natale, ricordandovi che la ruota gira per tutti…prima o poi arriverà anche il nostro momento.
 
 

times like this

Siccome ultimamente sono priva di parole…proverò a dirvelo con la musica. L’unica cosa che non mi sentirei mai di negare a nessuno. Neppure ai nemici.
Come raccontare se stessi con parole altrui, evitando di scrivere cose che probabilmente peserebbero troppo sulla coscienza di qualcuno.
Beh…è quello che hai voluto…e musica sia.
 
Per un momento ho pensato di essere io il problema. Ma fondamentalmente è la gente che mi circonda ad esserlo.
Non ho mai chiesto a nessuno di capirmi perchè non mi interessa, non ho mai chiesto a nessuno di essermi amico davvero e di esserci.
Tuttavia non capisco perchè debba essere "usata" come si usa una cavallina per saltare.
Gli ostacoli sono i vostri, che c’entro io?
Usare le persone per sentirsi soddisfatti di essere riusciti a superare i propri limiti lo trovo alquanto squallido.
E allora è arrivato il momento di andarsene, di tornare a non guardare più in faccia le persone.
Lo zero spaccato in relazioni umane me lo prendo molto volentieri, ma eviterò a tante persone di giocare sul fatto che mi piace stare da sola.
Vi siete fatti una domanda, vi siete dati la risposta.
Sinceramente di essere circondata da persone che fanno a gara a chi riesce ad insinuarsi meglio nella mia vita, solo per il gusto di poter dire "ce l’ho fatta", non è una cosa che mi interessa.
Se trovate la porta chiusa probabilmente l’immagine che vedete riflessa nello specchio è solo quello che fingete di essere, e a me dell’apparenza importa ben poco.
Ma è altrettanto squallido usare l’apparenza per tutto questo.
Siete dei pessimi attori, mi dispiace dirvelo.
I veri attori sono quelli che riescono ad ingannare prima se stessi, poi gli altri.
Potete essere bravissimi ad ingannare gli altri, ma se non siete pienamente convinti di ciò che fingete di essere rischiate che l’ingannato se ne accorga.
Ne riparliamo dopo che avrete frequentato l’accademia d’arte drammatica, perchè andate bene giusto per fare le comparse a Beautiful.
Con questo chiudo e vi saluto.
La maschera però non me la levo. Perchè non ho bisogno di mettermela quando parlo con qualcuno.